LO SPETTRO DELLO STALLIERE 
	
	Luogo: Torre de' Busi 
	Analogie: Autoctona 
	Narratore: 
	
	
	Mirko Trabucchi
	
	  
	Fotografia di uno spettro 
	
	A 
	Torre de’ Busi lungo la strada che sale verso Valcava si incontra una 
	piccola frazione che si chiama San Marco. In quei luoghi lungo l’antica 
	mulattiera che conduce da Bratta a Colle di Foppa 
	(sentiero mappato 801/b) si incontrano dei ruderi di stalle 
	che oggi appaiono coperti dalla vegetazione. 
	
	
	Tra l’ombra di quei castagni il vento sussurra una leggenda narrata sin dal 
	tempo della seconda guerra mondiale, secondo la quale uno spettro si aggirerebbe tra 
	quelle rovine. La popolazione di quei luoghi chiamano questo fantasma con il 
	nome di “Magro”, molto probabilmente a sottolinearne le fattezze e la sua 
	singolare richiesta. 
	
	
	Secondo la tradizione il fantasma stalliere si manifesterebbe ai viandanti 
	durante la notte attraverso dei lumini che adornano il 
	luogo che ne indicherebbe la dimora.
	Quello è il segno che il viandante, per poter proseguire il 
	proprio cammino, deve pagare una sorta di tributo allo spirito, che consiste nel 
	lasciare fuori dalla stalla un’offerta in cibo. 
	 
	Se si sconviene a questa usanza lo spettro adirato lancerebbe allo 
	sventurato una maledizione, ossia quella di far udire i propri passi 
	lanciati al suo inseguimento per tutta la notte, persino ad arrivare ad 
	udirli sino a tutto il 
	giorno successivo. 
	
	
	Che sia una metafora del dar da mangiare agli affamati? 
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