LA LEGGENDA DELLE QUATTRO MATTE DI COLERE

Luogo: Colere
Analogie: Leggende sui folletti sono sparse in tutto il mondo Celtico e Germanico
Narratore: Trabucchi Mirko


Immagine di Folletti di Brian Froud tratto dal libro "Fate"
 

Colere è un piccolo paese della Val di Scalve, molto noto come località sciistica. Qui ritroviamo una suggestiva leggenda che narra che in un tempo lontano, a Colere abitavano quattro sorelle di nome Erica, Gardenia, Genzianella e Rosina.

Le quattro ragazze, come d’altronde tutte le loro coetanee di un tempo, erano solite andare per i boschi a far legna per il camino. Le sorelle erano ben note per il loro buonumore e spesso il loro lavoro era accompagnato da canti melodiosi che sapevano incantare chiunque avesse avuto la fortuna di poterli udire.

Ma il bosco è da sempre stato il regno di fate, elfi e folletti, e proprio questi ultimi subirono il fascino soave delle quattro fanciulle. I piccoli esseri amavano nascondersi dietro le rocce a spiare le ragazze nelle loro faccende subendo intensamente il loro fascino, ammagliati dalla loro bellezza e dai loro lunghi capelli biondi.

Un dì i folletti si fecero avanti, uscirono dai loro nascondigli e si presentarono dinnanzi alle ragazze, queste ultime non ebbero timore e non si spaventarono alla loro vista, anzi, rammentando le buone maniere insegnate dai loro genitori invitarono gli inconsueti ospiti a pranzare con loro e gli offrirono il cibo che si erano portate da casa.

I nostri fecero ben presto amicizia e passarono dei lieti momenti in allegria e spensieratezza per tutta la giornata. Verso sera i folletti, ormai conquistati dalla bellezza delle fanciulle, si fecero promettere, prima che prendessero la via di casa, che le fanciulle si sarebbero ripresentate il sabato successivo in quel luogo, le ragazze acconsentirono ma il sabato successivo preferirono la compagnia dei giovani del paese, non tenendo fede così all’appuntamento con i folletti, e anzi iniziarono a burlarsi di loro con i loro nuovi cavalieri.

I folletti dapprima furono delusi ma successivamente in loro si fece largo l’ira funesta di chi era stato preso in giro e offeso nei sentimenti, giurarono così alle quattro ragazze un’atroce vendetta.

Dopo qualche tempo le ragazze ritornarono nel bosco a far legna e ritornarono nei luoghi dove incontrarono i folletti. I piccoli esseri uscirono dalle loro caverne e dopo aver circondato le ragazze intonarono dei canti cupi e minacciosi accompagnanti da strumenti stonati ed assordanti. Le fanciulle in preda al panico rimasero paralizzate e proprio in quel luogo vennero tramutate in pietra, affinché rimanessero sempre vicine ai loro amanti incompresi.

Ancor oggi si stagliano in quel luogo quattro torrioni di roccia a monito di chi osa burlarsi della natura e prendersi gioco delle sue forze nascoste, assemblate da eterni equilibri e regole sconosciute.

 

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